laStoria

Cenni Storici

UNA SINTESI

Le prime tracce della presenza dell'uomo sul nostro territorio risalgono ad almeno 150.000 anni fà  come ne provano i resti dell'Uomo di Altamura scoperti nel 1993 nella grotta di Lamalunga. Alcuni  scavi eseguiti nei dintorni, lungo il corso del torrente Pisciulo, nella dolina bucherellata da grotte detta il Pulo, in località Iesce e in località Casal Sabini, hanno portato alla luce tracce della civiltà della pietra, del bronzo e del ferro, che dimostrano come la zona sia stata popolata in diverse epoche.

Secondo un'antica leggenda, il primo nucleo abitativo fu fondato col nome di Altilia o Alter Troia. Un antico racconto, infatti,  la farebbe risalire ad Antello, un eroe di Troia, il quale con Enea fuggì dopo la distruzione della città. Mentre Enea aveva proseguito le sue peregrinazioni fino al Lazio, Antello si sarebbe fermato sulla nostra terra. In ogni caso si può affermare che non vi sono documenti storici che indichino con sicurezza il nome originario della città di Altamura prima dell'anno 1000. Nei secoli passati si sono tramandate informazioni fuorvianti che attribuivano ad Altamura gli antichi nomi di Petilia e Altilia. La nascita di una città Peuceta sulla sommità della collina attualmente occupata dal centro urbano di Altamura, segna il raggruppamento di villaggi sparsi nel territorio in un unico centro tra il V e il III secolo a.C. L'abitato fu cinto da una doppia e possente cinta di mura megalitiche.

L'era di Federico II di Svevia

Distrutta nell'Alto medioevo dalle incursioni longobarde   e  saracene,la città rinasce a nuovo splendore tra il 1220 e 1232, con l'imperatore Federico II di Svevia. Per devozione verso la Madonna, Federico fa costruire, nel 1232, una grande Cattedrale, una delle quattro basiliche imperiali presenti in Puglia e dichiara Altamura e il suo territorio, città regia, dipendente solo dal re.   Federico II (come conferma l'epigrafe sotto lo stemma biancorosso della città FEDERICUS ME REPARAVIT), diede un nuovo volto alla città,  con obiettivi militari ed economici, ben difesa da un castello e da una nuova cinta muraria. Per farla abitare chiamò gente anche dai paesi vicini, compresi greci ed ebrei delle zone del suo regno, concedendo franchigie e privilegi speciali.

Accorsero allora molte genti, compresi greci, arabi ed ebrei, che andarono ad abitare i quartieri dell'antico borgo medievale, alternato con stradicciole e Claustri, tipiche piazzette chiuse. Se ne contano oltre 80 e si sono create quasi spontaneamente, per il ritrovarsi assieme di famiglie o gruppi etnici, tra cui anche greci, mori e giudei, come Claustro Giudecca, Claustro Cionno e così via. Claustro vuol dire "luogo chiuso".

Ne esistono di due tipi: quello a stile greco, con slargo tondeggiante con al centro solitamente un pozzo, e quello a stile arabo, come una piccola strada, stretta, con in fondo il pozzo per la raccolta delle acque piovane.

Il claustro garantiva il vivere in comunità della gente, ma anche la difesa perché, essendo a vicolo cieco, poteva essere una trappola per gli assalitori, dove poter tendere insidie: sassi, olio o acqua bollente. Ogni comunità aveva il suo spazio religioso.

      Chi era Federico II di Svevia

e la storia continua......

La Leonessa di Puglia

 Il territorio di Altamura fu feudo di varie famiglie nobiliari, in particolare degli Orisini del Balzo e dei Farnese (1538-1734), questi ultimi committenti della costruzione di numerosi palazzi e chiese. Nel 1648 l’insurrezione di Masaniello a Napoli coinvolse molte altre città del regno in un moto contro la feudalità, tra cui Altamura,che si era opposta con decisione ai tentativi di riconquista da parte di Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona, potente conte di Conversano. In quell’occasione, Altamura aderì alla Real Repubblica napoletana e si autogovernò. Nel 1748, Carlo VII di Napoli vi fondò una università, tra le prime in assoluto in tutta l’Italia Meridionale. Nel 1799 la città si ribellò contro il governo borbonico: la rivolta, conosciuta come la Rivoluzione di Altamura, fu alla fine repressa due giorni più tardi e la città saccheggiata dalle truppe di Fabrizio Ruffo. In epoca napoleonica invece l’università fu definitivamente chiusa (1811). Lo spirito rivoluzionario si fece sentire anche nel Risorgimento tanto da fare di Altamura, la sede del Comitato Insurrezionale Barese e, dopo l’Unità del 1860, fu la sede del primo capoluogo provvisorio della Puglia; è da allora che ebbe il nome “Leonessa di Puglia” per il coraggio dimostrato durante la ribellione contro i Borboni.

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